Senza schemi
"Voi sapete quello che siete e voi sapete quello che dovete fare". La frase, pronunciata da Roberto Mancini nella riunione tecnica prima della finale degli Europei, forse non l'avremmo mai sentita se l'Italia avesse perso. Avendo vinto, invece, il breve videoclip è rimbalzato in tutti i quotidiani sportivi. Sono parole ad effetto (come la frase: "Siamo noi i padroni del nostro destino") che alla luce del risultato hanno di fatto reso l'attuale allenatore della Nazionale di calcio una star. Il resto è cronaca di questi giorni: i ricevimenti presidenziali, la folla osannante, la gloria dei riflettori, eccetera.
Interessante come cambiano le prospettive alla luce dei risultati.
Anche Gesù - apparentemente - sembra vestire i panni dell'allenatore vincente: accoglie con benevolenza i suoi discepoli al ritorno dalla missione, pianifica un weekend di relax, si prende cura di loro, li chiama in disparte in un luogo isolato perché si possano riposare. Poi, però, tutto ad un tratto, la scena cambia. Alla vista di quella folla smarrita lo schema improvvisamente salta: ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore. E i discepoli si trovano di nuovo gettati nella mischia. Il riposo è rinviato.
Ecco, Gesù è così: è un fuoco che brucia, un cuore che arde di compassione per l'umanità sfinita. Non si irrigidisce mai in programmi, schemi o metodi, ma mette sempre davanti a tutto e a tutti le persone più smarrite, per donare loro un insegnamento liberante e restituirle alla vita in pienezza. Ecco perché è Lui l'unico vero pastore. Gli altri sono sono soltanto delle controfigure che fanno perire e disperdono il gregge. Diffidare delle imitazioni.
Buona domenica!
Grazie d. Stefano. Diffideremo delle imitazioni..
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