Il 'metodo Kasper'

- Onestà intellettuale: «Dobbiamo essere onesti e ammettere che tra la dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani si è creato un abisso L’insegnamento della Chiesa appare oggi a molti cristiani lontano dalla realtà e dalla vita».
- Senso della storia: «La situazione della Chiesa di oggi non è una situazione inedita. Anzi, anche la Chiesa dei primi secoli era confrontata con concetti e modelli di matrimonio e di famiglia molto diversi da quello predicato da Gesù, che era nuovissimo sia per i giudei che per i greci e i romani. Pertanto la nostra posizione oggi non può essere un adattamento liberale allo status quo ma una posizione radicale che va alle radici, cioè al Vangelo».
- Senso della tradizione: «la dottrina della Chiesa non è una laguna stagnante, bensì un torrente che scaturisce dalla fonte del Vangelo, nel quale è affluita l’esperienza di fede del popolo di Dio di tutti i secoli. È una tradizione viva. Nella Chiesa dei primordi, in molte Chiese locali, per diritto consuetudinario c’era, dopo un tempo di pentimento, la pratica della tolleranza pastorale, della clemenza e dell’indulgenza».
Se i sacramenti sono sempre
sacramenti della fede, e se molte persone sono battezzate, ma non evangelizzate
(quindi non credono, ma sono - esistenzialmente parlando - dei catecumeni battezzati o addirittura "pagani battezzati") allora la formula di Kasper ("cambia la disciplina, ma non cambia la dottrina") non può essere immediatamente respinta. 'Cambiamento' non è sempre ed immediatamente sinonimo di 'relativismo'. Il dibattito continua...
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