Seconda domenica di Quaresima
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"Indicò agli apostoli che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione", recita solennemente il prefazio liturgico. Vero. Ma sul momento, sotto la croce, verrà da chiedersi: ma quale 'trionfo'? Quale 'gloria'? Scendendo dal monte, Gesù invita al silenzio e a custodire un segreto. Non parlatene a nessuno, aveva ammonito. Sapiente pedagogia del cuore. Ma i discepoli sono alunni dal cuore duro. L'unica cosa che esce dalle labbra di Pietro sa di fanciullesco: "è bello per noi essere qui!". Ma quello non era uno spettacolo. Era un'anticipazione. Lo splendore della Gloria che tras-figura Gesù andava colto ora. Dopo, sulla croce, sarà più difficile. Solo un volto di uomo sfigurato dal dolore e dalla morte. Eppure solo attraverso quel dramma, solo in quel dramma, la promessa di un'umanità nuova, tras-figurata, troverà autentico compimento. Intanto, però, il viaggio-scuola di Gesù continua. Sulla strada. Con la fraterna presenza e compagnia di una moltitudine di discepoli.
Amati nell'Amato.
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