Quarta domenica di Pasqua

Forse non sappiamo più bene cosa vogliano dire certe parole del Vangelo o della liturgia, come 'salvezza',' peccato', 'espiazione' e 'redenzione'...
Sappiamo bene, però, o almeno intuiamo, che cosa significa vita e che cosa possa voler dire avere la vita in abbondanza. E percepiamo che questo desiderio di vita è la spinta più potente che abbiamo per andare avanti.
Se pensiamo, però, che seguire il buon Pastore ci risparmi dalle prove della vita rimarremo feriti. Se immaginiamo che la vita in abbondanza corrisponda ai nostri criteri di pienezza e di abbondanza rimarremo delusi. E alla fine presenteremo un conto salato al Signore e agli altri, diventando complici della violenza che impera tutto intorno a noi: Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere. L'esperienza del male non viene meno, nemmeno per chi crede, ma c'è una Presenza che consola, riscalda e riempie il cuore. Il buon Pastore invita ad un attraversamento che è affidamento: io sono la porta. Nelle tue mani è la mia vita. Niente di magico. Nessuna dimensione 'altra' rispetto alla dura realtà. Anche se non vogliamo riconoscerlo, la nostra fragile vita rimane esposta e vulnerabile. Con Lui, però, tutto cambia...

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