Compassione
Bombe d'acqua e bombe vere. Un'estate all'insegna della violenza e della paura. Perché l'umanità si fa sempre male da sola? A quale disegno risponde un simile comportamento da parte dell'uomo e della natura? Violenza della natura sull'uomo e violenza dell'uomo sulla natura. Violenza delle persone sulle persone. Un popolo contro un altro popolo. Bambini uccisi. Una spirale perversa. E' quasi inevitabile chiedersi ancora una volta: "Dov'è Dio?"Eppure. Eppure se solo potessimo intuire la profondità e l'intensità di quello sguardo di Gesù quella volta, nel deserto (egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati) forse troveremo un po' di luce. Gesù prova una compassione che è profondamente solidale con il dramma dell'umanità e per questo la sua solidarietà è affidabile. I discepoli sono lontani dal sintonizzarsi su questa frequenza e restano induriti nella loro preoccupazione gestionale (congeda la folla). Non sono minimamente toccati, coinvolti dalla compassione. Tocca ancora una volta a Gesù (portatemeli qui) valorizzare ciò che agli occhi dei discepoli appare insignificante, trasformando l'apparente insufficienza di risorse nel segno grazioso e traboccante dell'abbondanza di Dio (ne avanzarono dodici ceste). La passione di Dio per l'umanità ferita è più forte dell'enigma del male: chi ci separerà dall'amore di Cristo?
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