Il fuoco e la polvere
Una domenica diversa dal solito, vissuta gli antichi resti di Laodicea, in cui hanno risuonato un tempo parole di fuoco: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo, né caldo. Magari tu fosti freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca". (Ap 3,15-16).
Riascoltare in questo scenario le penetranti parole di Gesù (chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà) ha un sapore decisamente diverso. È il sapore di una parola che suona come radicale, bruciante. E mentre i piedi accumulano polvere sotto il sole cocente, il cuore percepisce che la tiepidezza non è un'astrazione un rischio per altri, ma è l'arsura di ogni giorno che rischia sempre di spegnere l'occhio e raffreddare il cuore. Solo la Parola che si fa Volto rianima lo sguardo e riaccende la possibilità di un cammino. Anche in mezzo la polvere del deserto.
Riascoltare in questo scenario le penetranti parole di Gesù (chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà) ha un sapore decisamente diverso. È il sapore di una parola che suona come radicale, bruciante. E mentre i piedi accumulano polvere sotto il sole cocente, il cuore percepisce che la tiepidezza non è un'astrazione un rischio per altri, ma è l'arsura di ogni giorno che rischia sempre di spegnere l'occhio e raffreddare il cuore. Solo la Parola che si fa Volto rianima lo sguardo e riaccende la possibilità di un cammino. Anche in mezzo la polvere del deserto.
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