Alla ricerca
Il Vangelo di Giovanni si apre con una domanda intrigante di Gesù: Che cercate? che inaugura una narrazione ricchissima di riferimenti alla ricerca. Nel cap. 6 si legge che la folla, dopo l'entusiasmo del miracolo e dopo essersi saziata del pane, si ritrova completamente smarrita, come pecore senza pastore. Il tentativo di proclamare Gesù è andato a vuoto e lui è salito sul monte. I discepoli se ne sono andati e la folla non sa più che cosa fare. Così sale su un numero imprecisato di barche (chissà quante, visto che si parla di folla!) e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. In sostanza la ricerca torna al punto di partenza, dove tutto è cominciato. E sembra un punto morto. E qui ritrova Gesù ed inizia un dialogo. Certo quella della folla - rispetto a quella più raffinata dei discepoli di Giovanni raccontata nel capitolo primo - è una ricerca superficiale e un po' scomposta, guidata dall'ambiguità e dal malinteso di fondo smascherato subito dal rabbì di Nazaret (voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati). Tuttavia non va disprezzata perché superata da un livello "superiore" di comprensione riservato alla cerchia stretta. Mai. Il dialogo che Gesù intesse con la folla rimane una provocazione soprattutto per il 'cerchio magico' dei discepoli. Proprio loro se ne sono andati per primi e quando ritorneranno, Gesù rivolgerà loro parole sferzanti: volete andarvene anche voi? Il pane di Dio disceso dal cielo è per tutti. Anche per la folla che "non capisce". Ma forse, i primi a non capire sono proprio i discepoli. Per questo Giovanni tiene aperta una consolante porta quando scrive: Molti della folla invece credettero in lui (G 6,31).
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