Terra e cenere

Difficile arrivare preparati alla Quaresima. Sai che "è in calendario", ma l'impatto è sempre spiazzante. Ci sono sempre le solite "tante cose da fare" che depositano sull'anima uno spesso strato di polvere. In più aggiungi una buona dosa di pigrizia ed è fatta.
Entrare nella stanza interiore del cuore per assaporare nuovamente la nostalgia di Dio e desiderare la conversione richiede un minimo di presenza a se stessi. Possibilmente non fugace e non improvvisata. Almeno voluta. Poi si lascia fare alla grazia. Anche perché appena ti impegni un pochino e cominci a guardarti dentro ti accorgi subito che quei rovi che pensavi aver definitivamente estirpato li trovi lì esattamente dov'erano. E devi ricominciare. 
La cura del giardino non dura un giorno. Richiede tempo e pazienza. Lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremose porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai (Lc 13,8-9). Per fortuna il Signore - almeno Lui! - non ti prende per la gola per soffocanti richieste. Lui è magnanimo e offre sempre una dilazione di tempo. Certo, una scadenza c'è. Ma almeno è di un anno. E quest'anno è addirittura un anno giubilare. 
Meglio approfittarne...



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