Zappare
Lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire (Lc 13,9). Troppe volte ci arrendiamo al fatalismo, che è quanto di più distante possa esserci dal Vangelo. Troppe volte diciamo, quando accadono certi fatti tragici, che è stata una "tragica fatalità", un "amaro destino". Crediamo di più a un destino cieco o in Dio Padre di misericordia?
Di fronte alle atrocità
dell’uomo (la strage di Pilato), al male come colpa e responsabilità dell’uomo e di fronte a tragedie inspiegabili, dove il
male si manifesta come pena e dolore
incomprensibile il testo non offre ragionamenti contorti, ma solo un appello: nessuno è più peccatore o più colpevole di altri: se non vi convertirete, pererite tutti allo stesso modo.
La conversione ha a che fare con il segreto di Dio che Gesù è venuto a svelare, il segreto di Dio per noi.L’appello
urgente alla conversione è tutto qui.
Il messaggio di speranza e di fiducia è dentro questo segreto. L'impazienza è dell'uomo, non di Dio. Lui non taglia subito l’albero. C’è ancora la possibilità di lavorarci...
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