Elementare

Quando si dice Vangelo, nel senso appunto della novità di Dio, mi viene sempre in mente la pagina di Giovanni 8 (anche se non è di Giovanni, ok. E cosa ci guadagni a dirlo in giro, se non passare per l'esibizionista che vuole sciorinare le sue conoscenze?). 
Al di là delle consistenti tracce di cultura maschilista che prevede l'umiliazione pubblica della donna (e l'uomo adultero che era con lei...?) la cosa più interessante è la semplicità con cui Gesù si sottrae alla trappola ben confezionata apposta per lui. 
Di fronte ad un mondo religioso ormai sclerotizzato nell'applicazione rigida della Legge di Mosè senza nessuna attenuante, in cui il padre pronuncia la condanna sulla figlia che ha disonorato la sua casa, Gesù fa valere un principio elementare ma decisivo: chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Chi è 'santo' al punto da ergersi a giudice dell'altro/a?
Già è così elementare...
Eppure la pratica della lapidazione è un flagello che continua. Oggi lo praticano i tagliagole dell'Isis, ormai giunti a poca distanza, ma non solo. E così, invece che estirpare il male, lo si amplifica.
La parola che salva è invece molto semplice: Va' e d'ora in poi non peccare più. 
Non commiserazione paternalistica; non buonismo incondizionato, ma misericordia e vita nuova, dove il peccato riconosciuto si fa porta di una grazia sorprendente. Questo è il Vangelo.
E il pietrame torna nella cava di Caino.



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