Caccia al tesoro

E' sempre molto incoraggiante declinare i verbi al futuro. Fa respirare. Soprattutto se sono verbi che trasmettono fiducia: come farò, costruirò, raccoglierò. C'è modo e modo però di pensare al proprio futuro. Uno è da stolti e uno è da saggi (Cfr. Lc 12,13-21). 
Lo stolto ha il cuore rapito dalla cupidigia e dalla vanità delle cose che gli rubano la pace e il sonno. E' prigioniero di una logica di accumulo che lascia insoddisfatto il cuore perché lo porta ad operare scelte illusorie: come se bastasse avere di più per essere più felici...Il crinale tra la stoltezza e la saggezza non è dato dal quoziente intellettivo, ma dalla libertà interiore. La vanità esercita sempre un fascino potente proprio perché ammanta di bellezza ciò di cui il nostro cuore ha vera nostalgia: l'essere ricco di amore. La via stretta del Vangelo rovescia proprio l'equazione tra ricchezza e felicità: Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3).
Il saggio è colui che ha capitalizzato la scoperta dell'unico Tesoro per cui vale la pena spendersi e spendere le proprie risorse: la scoperta di un Amore di benevolenza per tutti che è la misericordia di Dio. E' quel tesoro nascosto nel campo che da gioia per cui vale la pena vendere tutto per acquistare quel campo (Cfr. Mt 13,44). I veri tesori sono quelli nascosti e non c'è GPS che possa localizzarli perché l'unico 'visore' capace di scovarlo è un cuore e uno sguardo purificati. L'unica Realtà Aumentata non effimera ed illusoria, che libera invece che rinchiudere in prigioni virtuali, è quella dischiusa dagli occhi della fede. Questione di scelte.
E i frutti delle scelte si vedono alla fine: Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità (Lc 12,13). I coltelli e le lame non sono solo quelle dei terroristi, ma quelle che escono dai cuori quando si toccano certe questioni! Gesù non si presta a mediare tra i cuori accecati dall'avidità e dalla cupidigia (O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore tra di voi?). Lui è venuto per aprire un'altra strada, non per metterci una pezza su un vestito vecchio. Chi ha orecchi per intendere, intenda...





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