Il Natale dell'anima
Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo.
Questa antifona
della liturgia coglie bene il senso del mistero del Natale. Dio è un mistero santo ed infinito che per molte religioni è addirittura innominabile.
Noi occidentali abbiamo decisamente perso questo senso di Dio come dell’assoluto, del
santo, dell’infinito. Dio è Dio, ci ricordano i credenti delle altre religioni monoteiste, dagli ebrei ai musulmani.
Eppure la liturgia ci dice che colui che i cieli non possono contenere può
essere portato nel grembo da una donna. Com'è possibile? Maria, la 'nuova Eva', cioè Colei che è segno dell’umanità nuova, ha saputo accogliere il mistero di Dio nel suo cuore.
Solo dopo averlo accolto nel cuore, cioè dopo aver dato il 'via libera' con il suo
Eccomi, la carne del Figlio ha iniziato a prendere forma in lei, dentro di lei.
Le sue viscere materne hanno iniziato a tessere la carne del Figlio di Dio. Nessuna
religione al mondo ha mai osato tanto: il mistero infinito di Dio tessuto nel
seno di una donna. Non si tratta di 'divinizzare' Maria, ma di cogliere il senso
di questo mistero, che cioè come Maria anche ciascuno di noi può generare Dio
se lo accogliamo nel cuore, perché chiunque ama, genera. È questo il «Natale
dell’anima» di cui parlano mistici come Meister Eckart.
Ecco perché di Maria diciamo che è
al contempo madre di Dio e madre della Chiesa: perché ci insegna come
accogliere il mistero di Dio nella nostra vita.
E come avviene questo? Ascoltando
ed accogliendo la parola.
Maria meditava nel suo cuore tutte queste cose.
Che sia un anno di ascolto...
Ancora buon anno a tutti!
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