Emersione
Se tu fossi Dio, come ti faresti conoscere agli uomini?
Quale scelta faresti per 'battere un colpo' e farti riconoscere come Dio?
Potrebbero essere queste le domande giuste che introducono al senso più profondo della festa del Battesimo di Gesù, festa che appartiene ancora al mistero dell’Epifania, nel senso che appartiene ancora al
mostrarsi, al farsi conoscere di Gesù. Dopo essersi manifestato a tutti i
popoli, Gesù si manifesta al suo popolo, Israele. E' la festa della manifestazione del Messia atteso da Israele. I Vangeli ce
lo indicano chiaramente: quel messia annunciato dai profeti è Gesù di Nazareth.
Ma è proprio come se lo attendeva Israele...?
Non proprio.
Il battesimo è il momento iniziale
dell’attività pubblica di Gesù dopo i trent’anni di silenzio di Nazareth di cui
i Vangeli non dicono nulla. Tutto ha inizio con questo silenzioso suo mettersi in fila con i peccatori.
Gesù non ha bisogno del perdono dei
peccati, ma si fa ugualmente solidale con i peccatori… È in questo modo che
egli adempie ogni giustizia, termine
caro all’evangelista Matteo.
La giustizia è l’abbassamento del
Figlio, l’immersione nelle acque. La giustizia di Dio è la solidarietà con gli uomini in
quell’immersione, da cui risale vittorioso e su cui risplende la
luce del Padre. È come se il Padre dicesse al Figlio: «In te ho posto il mio
compiacimento perché mostri all’umanità il mio volto più corrispondente al mio
cuore».
Gesù deve compiere, realizzare (pleróo),
come Giovanni e insieme a lui, ciò che è giusto, ciò che corrisponde alla
volontà di Dio e che non è voluto, desiderato, sognato personalmente, anche a
costo di contraddire il proprio io, la propria volontà, il proprio
progetto. Questo ci provoca direttamente, perché non sempre noi siamo così
disposti ad assecondare la volontà di Dio, espressione tra l’altro molto
delicata, che può diventare un’arma…
Eppure la giustizia passa sempre
per delle scelte concrete. Ecco perché la comunità cristiana ha riconosciuto in
Gesù che si lascia immergere da Giovanni nel Giordano i tratti del
misterioso Servo sofferente annunciato dal profeta Isaia. È un profeta che
parlerà a nome di Dio e si presenterà mite e umile, ma con una missione
universale: diventare “alleanza del popolo e luce delle genti”, liberazione di
tutti i prigionieri delle tenebre.
L'emersione dall'acqua come segno pasquale della vittoria sul male, sul peccato e sulla morte.
Ma forse anche noi - come Israele - ci attendiamo sempre qualcosa di diverso da Dio.
Forse perché lo conosciamo troppo poco...
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