La porta della vita
Come mai dopo i racconti delle 'apparizioni' del Crocifisso risorto, leggiamo le pagine di Giovanni in cui Gesù si presenta come la porta e il buon pastore (cfr. Gv 10,1-10)?
Forse perché è l'unico modo attraverso il quale possiamo fare esperienza dell'incontro con Colui che è venuto perché noi abbiamo la vita e la vita in abbondanza.
Noi vorremmo avere la vita "in abbondanza", ed invece facciamo molto spesso più che altro esperienza del nostro limite e dei "ladri di vita" che ci insidiano continuamente.
Vorremmo la vita in abbondanza, ma non possiamo darcela da soli...
Come la mettiamo?
Forse possiamo interpretare quella porta come immagine di un passaggio da vivere, anzi di più passaggi da vivere. Da una vita ripiegata su se stessa e sulle proprie ferite e fragilità ad una vita che affida la propria vulnerabilità ad un Pastore che si prende cura di tutti e di ciascuno.
Sì, perché di fronte a Lui il gregge non è una massa informe, ma un intreccio di volti, voci, mani.
Nessuno è estraneo al Pastore che chiama ciascuno per nome.
Forse perché è l'unico modo attraverso il quale possiamo fare esperienza dell'incontro con Colui che è venuto perché noi abbiamo la vita e la vita in abbondanza.
Noi vorremmo avere la vita "in abbondanza", ed invece facciamo molto spesso più che altro esperienza del nostro limite e dei "ladri di vita" che ci insidiano continuamente.
Vorremmo la vita in abbondanza, ma non possiamo darcela da soli...
Come la mettiamo?
Forse possiamo interpretare quella porta come immagine di un passaggio da vivere, anzi di più passaggi da vivere. Da una vita ripiegata su se stessa e sulle proprie ferite e fragilità ad una vita che affida la propria vulnerabilità ad un Pastore che si prende cura di tutti e di ciascuno.
Sì, perché di fronte a Lui il gregge non è una massa informe, ma un intreccio di volti, voci, mani.
Nessuno è estraneo al Pastore che chiama ciascuno per nome.
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