Senza confini

Soffio, fuoco, vento, rugiada...quante immagini diverse per tentare di descrivere il "respiro di Dio" (E. Ronchi).
Mi piace immaginare il dono dello Spirito Santo come il tocco della Grazia che rispetta l’unicità di ciascuno e al tempo stesso costruisce l’unità.
L’unità nella Chiesa (ma anche del cuore) non è uniformità, staticità, omologazione, ma comunione nella diversità e nella pluralità. 
Naturalmente questo non è opera dell'uomo, perché nessuna arte o tecnica può incendiare il cuore e accendere la fiamma dello Spirito. 
Si tratta piuttosto di sintonizzarsi sulla frequenza giusta, come ha fatto Gesù con il Padre.
Gesù è un grande tessitore di comunità, che sa recuperare discepoli senza rimproverarli, ma dando loro nuova fiducia.
Ecco il segno lo Spirito Santo: non uno spazio vuoto, ma il segnale di una nuova partenza offerta da Colui che è il Vivente!


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