Sensibili allo Spirito
Il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
L'inizio del cap. 13
del Vangelo di Matteo, che contiene il discorso in parabole di Gesù e che caratterizza queste domeniche estive, racconta dell'uscita di un seminatore che sparge il seme ovunque. All'ascoltatore e al lettore viene fornita l'impressione che questo contadino si muova a casaccio, sprecando preziosa semente. In realtà è proprio ciò che Gesù vuole mettere in risalto: l'abbondante e fiduciosa semina non teme lo spreco! Chi calcola il seme non ama. E Dio, che è amore, semina con fiducia e abbondanza, sapendo che un angolino di terreno buono nel cuore di ciascuno c'è da qualche parte: lì il seme buono della Parola porterà frutto.
Le parabole sono racconti che hanno come scopo mostrare la
dinamica con cui si realizza nella storia il Regno di Dio e come lo si
accoglie, più che un insegnamento morale.
Gesù parla in parabole non perché non vuole farsi capire, ma perché i
segreti del regno non sono accessibili immediatamente, non sono ‘consumabili’!
Serve un cuore sensibile per accorgersi di questo...
Occorre mettersi in
un’altra prospettiva, proprio come suggerisce la famosa tela di Van Gogh,
intitolata Il seminatore, che personalmente amo molto. In questo dipinto,
eseguito nel giugno del 1888, il campo, normalmente giallo, qui è
raffigurato in blu, e il cielo, generalmente azzurro-blu, qui è giallo.
Come interpretare questa inversione dei colori?
Per qualcuno, forse tirando un po' per la giacca Van Gogh, questo
capovolgimento allude al cielo che è passato in terra, mentre questa è salita
al cielo e il contadino volta
le spalle al sole e va nella direzione opposta rispetto al sentiero perché non siamo
al tramonto, ma all'alba di un nuovo giorno.
chissà se Van Gogh intendeva esprimere questo...
In ogni caso le parabole raccontano di questo nuovo mondo che sta nascendo.
Anzitutto nel cuore.
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