Davanti ad un amore così
Per visitare i luoghi santi con una qualche utilità per la vita interiore occorre estraniarsi dal contesto della folla e cercare con determinazione il silenzio. Operazione non facile in mezzo al flusso continuo di turisti e pellegrini (ma anch'io sono uno di loro...). Occorre svegliarsi presto e rinunciare a un po' di sonno. Ne vale la pena. Il resto è velato nel mistero dell'incontro del cuore con il Signore. La sua visita è totalmente gratuita e non programmabile. Può accadere anche che resti in completo silenzio. Non per questo, però, viene meno la sua cura, il suo amore.
Quando ci si sente amati ed accolti per quello che siamo, con le nostre ferite e i peccato incalliti che ci portiamo addosso come una seconda pelle, allora qualcosa comuncia a sciogliersi dentro. Qualcosa comincia a cambiare. Mi ha sempre colpito il fatto che la prima visita a Gesù é stata quella di un gruppetto di pastori maleodoranti e malvisti da tutti.
Davanti ad un amore così, che fa della piccolezza e dell'umiltà il suo biglietto da visita, viene spontaneo presentare le proprie magagne, o come si usa dire oggi "affidare le proprie fragilità". Colui che non ha avuto paura di amarci fino ad assumere la nostra natura umana per prenderci per mano ed introdurci nella vita vera che non ha fine non si scandalizza del nostro peccato. Anzi, lo trasforma in porta santa per la salvezza.
Non un invito a peccare con leggerezza, ma a pentirsi con sincerità.
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