C'è un tempo per ogni cosa
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
In queste settimane non ho più aggiornato questo blog per varie ragioni, soprattutto di tempo.
Non il tempo che impropriamente ma comunemente nel linguaggio corrente definiamo come "tempo materiale", ma quello "spazio" interiore di sufficiente serenità per scrivere due righe con calma e gratuità.
Sto vivendo un'esperienza molto particolare di vicinanza ad una persona cara. Un tempo di silenzio, attesa, custodia e premura, sguardi e pensieri. Un tempo prezioso, pur nella fatica.
Mi riconosco in queste preziose parole di Luciano Manicardi:
«Questa delicatissima diaconia esige che ogni volta che si varca lo spazio in cui si trova il malato ci si attenga al quadro relazionale che egli consente. Solo così, con infinita delicatezza umana e con grande sensibilità spirituale, si potrà stare accanto al malato nel faticoso, mai prevedibile e sempre diversificato cammino attraverso la malattia» (Luciano Manicardi).
Commenti
Posta un commento