La sapienza del povero

Per chi ha la pazienza di ascoltare non la versione "breve", ma quella "lunga", cioè completa, del Vangelo di questa bellissima domenica di ottobre (Mc 10,17-30), alla fine avrà il quadro completo: si troverà di fronte a dei discepoli "sconcertati" di fronte alle parole di Gesù.
Il problema non è tanto (o solo) il rapporto con la ricchezza, ma con quel desiderio e bisogno di un "ritorno" che ognuno che lascia porta con sé.
Pietro, come al solito, si fa portavoce del gruppo: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Questa affermazione può essere interpretata in vario modo a seconda della sua intonazione, che la sola lettura non esprime. Non è difficile, però, percepire dietro a queste parole il timore di restare senza ricevuta di ritorno dopo aver lasciato tutto.
Ma non ci sono altre strade per portare frutto nella vita: fidarsi che il "lasciare" (anche andare i figli, per dei genitori, per esempio) è la strada stretta che il Signore traccia per ciascuno.
Fidarsi che il ritrovarsi "poveri" può diventare motivo di fecondità.
Sapendo che insieme alle ricompense ci saranno anche persecuzioni.
I santi ci insegnano questo e molto altro.

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