La risposta giusta

L'amore non si accontenta delle briciole. Vuole tutto. La parzialità non è contemplata. 
Lo sanno le mamme quando sono esasperate dai loro cuccioli. Lo sanno i papà quando percepiscono e accolgono la responsabilità di essere padri fino in fondo e non fanno i liberi battitori.
Lo scoprono i religiosi quando prendono sul serio la loro consacrazione.
Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze (Dt 6,5), diceva la Legge.
Gesù aggiunge un aggettivo possessivo, che rafforza l'idea: "Con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza" (Mc 12,30). E aggiunge anche "il tuo prossimo" (Mc 12,31). Quasi ad indicare che l'amore non si può mai appaltare ad altri. Il cuore è il tuo, le forze sono le tue, l'anima è la tua....
L'amore non è mai...platonico! Non è un'astrazione della mente, ma coinvolge tutto: cuore e anima, mente e forze. Non puoi dire di amare Dio che non vedi se non ami l'altro che vedi. Il succo della Prima lettera di Giovanni è questo.
Si possono fare le cose con amore e senza amore. Si può preparare un dolce con amore, oppure senza amore. La differenza si vede e si sente. 
Lo scriba incontrato da Gesù non è lontano dal Regno perché ha intuito che Dio è un roveto ardente che brucia per amore. Ecco perché amare davvero, pur essendo difficile, è gradito a Dio e vale più di tutti i sacrifici e gli olocausti (Mc 12,33).


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