Il Dio che viene
Un noto filosofo italiano ha scritto qualche tempo fa che le chiese dei cristiani sono diventate "delle grandi scuole di ateismo", perché in esse non risuona più la "potenza del Vangelo" di Gesù.
Se si tratta della "potenza" in senso hegeliano, beh, allora è meglio così.
Che questo significhi automaticamente che i preti hanno ridotto il Vangelo ad un discorso catechistico, consolatorio e ripetitivo, penso sia tutto da dimostrare. Almeno qualche eccezione ci sarà.
Di certo vi è una cosa: il Dio dei cristiani è il Dio che viene. Non solo che è venuto e che verrà, ma che viene. Oggi. Qui e ora. Simone Weil, grande donna e filosofa errabonda, l'aveva intuito bene, fotografando la sua ricerca interiore con un titolo: Attesa di Dio.
Avvento è il tempo del desiderio e dell'attesa, non semplicemente il tempo della "preparazione al Natale". Solo chi desidera, sa attendere. Perché l'attesa è uno dei volti dell'amore.
La potenza è solo una delle dimensioni del grande racconto della fede.
Ma per scoprire le altre, serve l'umiltà del silenzio, e non il chiacchiericcio delle parole.
Buona attesa a tutti!
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