Share!
"Noi non viviamo un cambiamento d’epoca, ma l’epoca del cambiamento", ha detto una volta papa Francesco, parlando delle grandi trasformazioni del nostro tempo.
Già. Però il cambiamento può essere desiderato oppure temuto.
Quando s. Agostino sta per convertirsi, sente la spinta dei suoi pensieri e vizi ed è tentato da essi di non cambiare: "Come farai senza di noi...?", gli sussurrano in modo sibillino.
Già. Però il cambiamento può essere desiderato oppure temuto.
Quando s. Agostino sta per convertirsi, sente la spinta dei suoi pensieri e vizi ed è tentato da essi di non cambiare: "Come farai senza di noi...?", gli sussurrano in modo sibillino.
La domanda: “E noi che cosa dobbiamo fare?”, che le folle, i pubblicani e i soldati rivolgono al Battezzatore, è un indicatore importante della disponibilità di cuori che si sono messi in movimento. Attratti da un testimone affidabile, si sono messi in viaggio verso il deserto. Ascoltate le sue parole, si sentono in dovere di cambiare. Ok. Ma come?
Giovanni non approfitta dell'occasione per registrare il suo brevetto, ma offre indicazioni precise per un cambiamento di rotta:
"Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto".
"Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato".
"Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno".
"Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato".
"Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno".
Nell'epoca dell'imperativo della condivisione social, queste indicazioni suggeriscono piuttosto una share economy della salvezza.
Il Battista non è lo sposo: è l’amico dello sposo, che prepara la sua venuta suggerendo scelte precise di giustizia.
Da mettere in atto nel deserto, ma anche in ufficio, a scuola, in azienda...
Ognuno personalizzi, o meglio "customizzi".
Ognuno personalizzi, o meglio "customizzi".
Commenti
Posta un commento