Caro amico ti scrivo


All’inizio del suo Vangelo Luca dedica il suo racconto ad un misterioso destinatario: Teofilo, (amico di Dio). Potrebbe essere un neofita che si è appena convertito oppure un pagano in ricerca o "sulla soglia", al quale Luca vuole offrire una testimonianza credibile. 
Ma Teofilo è ogni lettore e lettrice aperti alla ricerca di Dio. Il Vangelo è rivolto a tutti i "Teofili" (e Teofile), uomini e donne che non si difendono e non hanno nulla da difendere. 
La Parola del Vangelo si compie anche oggi nelle loro vite e nelle vite dei poveri e degli oppressi. 
Non a caso Gesù legge un testo (Is 61, 1-2a) in cui viene evocata la consacrazione di un profeta e viene annunciato l'anno di grazia del Signore. La lettura è misteriosamente troncata prima della fine minacciosa con cui si conclude il testo di Isaia (un giorno di vendetta per il nostro Dio). L’ha interrotta Gesù.  Poi aggiunge solo dieci parole (Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato) che trasformano quel sabato qualunque nell'inizio di una storia nuova, in cui i poveri e gli oppressi sono i primi destinatari della Parola, come i migranti, i “cristi” dei nostri giorni. La misericordia è il compimento di tutta la Scrittura. «Sì, io credo che questo sia il tempo della misericordia. La chiesa mostra il suo volto materno, il suo volto di mamma, all’umanità ferita» (FRANCESCO, Il nome di Dio è misericordia, Piemme, Milano 2016, pag. 22).



Commenti

Post popolari in questo blog

Con rinnovato stupore

Lo zappatore

Come sentinelle nel cuore della notte