Un gerundio scomodo
"Misericordiando" è il curioso gerundio preferito da papa Francesco, che ha forgiato un suo originale lessico per tentare di esprimere in modo nuovo il Vangelo.
Interessante notare che di per sé l'espressione si trova solo in Luca, che preferisce il linguaggio della misericordia (Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso) rispetto a quello della perfezione (Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro, scrive l'evangelista Matteo) e della santità (Siate santi come io sono santo, si legge nel libro del Levitico). Perfezione e santità rischiano di creare una sorta di "distanza", sembra ragionare Luca.
La parola greca utilizzata (oiktirmones) traduce l'ebraico rachamin, che significa utero materno. Si potrebbe tradurre con Siate "uterini", com’è uterina, cioè visceralmente legata e protettiva verso i suoi figli (almeno di solito), una madre. Se è riferito ad una donna lo possiamo anche capire. Però Luca riferisce questo termina al Padre, quindi noi andiamo in tilt. Come quella volta in cui papa Luciani nell’Angelus del 10 settembre 1978 disse: «Dio è papà, più ancora è madre». Così lo immaginò anche Rembrandt nel suo celebre dipinto del 1668, Il ritorno del figliol prodigo, rappresentando due mani, una maschile e una femminile, che abbracciano la schiena del figlio tornato a casa. Anche Giovanni Paolo II, in almeno un paio di occasioni, ha parlato della paternità di Dio che «riassume in sé anche le caratteristiche che solitamente si attribuiscono all’amore materno» (udienza del 20 gennaio 1999) e ha attribuito a Dio «mani di padre e di madre nello stesso tempo» (udienza dell’8 settembre 1999).
Non rispondere al male, evitando di concorrere all'abbondante spargimento dei semi di odio e di violenza, sarebbe già molto. Gesù va oltre e arriva a dire: "Amate (Agapate) i vostri nemici". Fin troppo facile ironizzare su questo iperbolico amore, che faceva da simpatica cornice alle scazzottate di Porgi l’altra guancia (1974), in cui Carlo Pedersoli (più noto come "Bud Spencer") e Mario Girotti ("Terence Hill") vestivano i panni di due originali "missionari".
Se ci pensiamo bene, però, un mondo senza questo agape sarebbe invivibile, perché in fondo, il perdono, l'accoglienza e l'amore è ciò che speriamo di trovare nelle relazioni. Noi speriamo che ci sia qualcuno
che non ci giudichi e non ci condanni, che non reagisca al nostro male con
altro male, ma che ci ami. È quel padre o quella madre, quel fratello o quella sorella, quel marito o quella moglie, quei colleghi che vorremmo avere di fronte quando tiriamo fuori il peggio di noi stessi, specie in certe giornatacce: qualcuno che ci accolga così come siamo, che non ci umilii e che ci usi misericordia.
Quello che ci sembra impossibile
fare nei confronti gli altri, in fondo in fondo è quello che noi desideriamo
dagli altri, che è esattamente la regola d’oro ricordata da Luca: come volete che gli uomini facciano a voi,
così anche voi fate a loro.
Fai tu il primo passo. Fallo tu per primo e non aspettare che sia l'altro o l'altra a farlo.
Così anche il tuo cuore sarà ricolmo di una misura buona, pigiata, colma e traboccante, segno tangibile dell'abbondanza di vita e di benedizione che è dono dello Spirito.
Così anche il tuo cuore sarà ricolmo di una misura buona, pigiata, colma e traboccante, segno tangibile dell'abbondanza di vita e di benedizione che è dono dello Spirito.
Un buon proposito con cui tornare al lavoro domani mattina!
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