Vite fiorite
A volte nella vita succede qualcosa di improvviso e di imprevisto.
Magari al termine di una dura giornata di lavoro. Un incontro inatteso.
E tutto cambia.
E tutto cambia.
E non perché hai vinto un festival (il che è una buona cosa, ben s'intenda!).
Che cosa mancava a Pietro e agli altri, oltre ai pesci che non avevano riempito le loro reti?
Certo, quella notte era andata così, ma chissà quante altre ce ne sarebbero state di fruttuose. Il lavoro è lavoro. Eppure...
Eppure quella volta era diverso. Quel fallimento era più deludente di altri.
Ma tra la stanchezza, la delusione e la rabbia qualcuno ha piantato un seme buono: Prendi il largo!
Quella parola aveva aperto un varco nel cuore amareggiato. E Pietro si fida. Ci prova.
"Avevano il lavoro e la salute, una casa, una famiglia, la fede, tutto il necessario per vivere, eppure qualcosa mancava. E non era un'etica migliore, non un sistema di pensiero più evoluto. Mancava un sogno. Gesù è il custode dei sogni dell'umanità: ha sognato per tutti cieli nuovi e terra nuova" (E. Ronchi).
Dando fiducia al Maestro, Pietro e gli altri diventeranno "pescatori di uomini": non perché migliori di altri, anzi! Ma proprio perché solidali con gli altri nella loro fragilità potranno diventare discepoli del Regno, primizie di un'umanità nuova.
Ecco perché il lasciare di Pietro non è un rinunciare alla vita, ma un trovarla veramente. Senza rimpianti: tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Il Dio che riempie le reti vuote, che "non ruba niente e dona tutto" (E. Ronchi) è il Dio che chiama perché ama la nostra vita e la vuole vedere fiorire. Sempre e in tutti i modi.
Il Dio che riempie le reti vuote, che "non ruba niente e dona tutto" (E. Ronchi) è il Dio che chiama perché ama la nostra vita e la vuole vedere fiorire. Sempre e in tutti i modi.
Commenti
Posta un commento