Nelle mani giuste
"Ma come ragioni???".
Quante volte succede che ci rivolgiamo con queste parole a chi ci sembra stia andando fuori binario! Se poi è una persona cara, ci infervoriamo ancora di più perché le vogliamo bene e non vogliamo tragga conclusioni sbagliate o faccia scelte di cui un domani potrebbe pentirsi...
Proprio il modo di ragionare, quella che di solito chiamiamo "mentalità", è la cartina al tornasole di ciò che abbiamo nel cuore, ricorda il libro del Siracide:
il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
A questa sapienza fanno eco le parole di Gesù, che pescano dal linguaggio quotidiano, semplice e diretto. Tutte immagini che provenivano dalla sua esperienza: chissà quante travi avrà piallato e quante pagliuzze gli avranno ferito le mani! E di quanti fichi avrà assaggiato i frutti! Proprio perché avevano il sapore di quei lunghi e silenziosi trent'anni di lavoro a Nazaret quelle parole sono così cristalline: Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Come dire: attenzione! Chi sta guidando la tua vita? Di chi ti sei fatto follower? Chi è il tuo o la tua influencer? In una società dove ognuno di noi ha più di un maestro, usiamo spesso l’espressione “mettersi nelle mani giuste”: fidandoci di quella dietologa, di quel broker, di quell’assicuratore, di quel medico specialista, di quello psicologo ci siamo messi nelle mani giuste? Ci vede bene quello o quella lì? Posso fidarmi di lui o di lei?
Il tema della guida si collega con quello della fiducia.
Il falegname di Nazaret è l’unica guida e l’unico maestro che non inganna e che non tradisce la fiducia. Ma la fiducia va anche coltivata e spesso data in anticipo agli altri. Preferendo accordare più fiducia di quanto l'altro o l'altra effettivamente la meriti. Questo, in fondo, è il senso di quel porgere l'altra guancia.
Perché perdere tempo ed energie incagliandoci sui difetti degli altri, non vedendo quelli ai quali siamo incatenati noi per primi...?
Ecco la sapienza: L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Se coltivi il bene nel cuore, la tua vita esprimerà pienezza e sovrabbondanza. La fecondità che è una delle leggi della natura, è anche una delle leggi della vita spirituale.
Sono pagine che invitano a lavorare anzitutto su se stessi senza giudicare gli altri.
Niente da dire: un buon programma per iniziare la Quaresima. In anticipo!
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