Nessun equivoco

Che cosa intendiamo quando diciamo: "Io credo in Dio" oppure, all'opposto: "Io non credo in Dio"? 
Che immagine di Dio abbiamo in mente? Qui si aprono molti sentieri, spesso interrotti perché ci perdiamo in vari equivoci.
Il racconto della passione di Gesù nella versione di Luca ci restituisce un volto di Dio inequivocabilmente vicino. Vicino perché infinitamente misericordioso. L'intensità della narrazione di Luca sta tutta concentrata in questa convinzione profonda: l'intera esistenza di Gesù, il suo modo di "stare al mondo", è marchiata a fuoco dal servire: "Io sto in mezzo a voi come colui che serve".
Questo "servizio" non ha nulla di astratto, perché incarnato nel perdono, ripetuto e offerto a tutti: Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Fino all'ultimo perdono strappato sulla croce: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Un Dio così inequivocabilmente "schierato" per l'uomo perché solidale con lui è ciò di cui abbiamo bisogno. 
Perché continuare ad evitarlo?


 

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