Così come sei
Per tentare di mostrare che cosa significa credere in Gesù risorto, Giovanni elabora un racconto ricchissimo di allusioni e riferimenti alla vita della Chiesa.
D'altra parte, non si può credere a Gesù "in solitaria", ma solo nella compagnia dei discepoli.
La missione della Chiesa, rappresentata dai discepoli sulla barca delusi e con le reti vuote, inizia solo quando Gesù prende l'iniziativa (cfr. Gv 21,1-19).
Ma serve che qualcuno lo riconosca e lo indichi ("E' il Signore!") perché succeda qualcosa. Perché Pietro smetta di inseguire il passato e si tuffi con il suo corpo nell'incontro con il Vivente. Solo Lui sa rendere abbondante una pesca altrimenti sterile.
Credere è ridare fiducia ad una Parola già sentita una volta in passato, ma che è rivolta in modo nuovo oggi: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Nemmeno la Galilea è più quella prima! Quella quotidianità vuota non c'è più. E la vita fiorisce!
Credere è voler bene al Signore, perché non si ama mai solo "con la testa". Che differenza c'è tra dire "Ti amo!" e dire: "Ti voglio bene"? Gli innamorati lo sanno bene. La conosce bene anche Gesù che infatti nei confronti di Pietro, dopo avergli chiesto per ben due volte Mi ami tu più di costoro?, non si accontenta di una risposta standard. Non si arrende e si mostra comprensivo, abbassa l'asticella e se alla fine ne esce con un Mi vuoi bene? Pietro, disarmato di fronte a tanta condiscendenza, misericordia e benevolenza, non può altro che dire: "Signore, tu sai tutto. Tu sai che ti voglio bene". Solo un gioco narrativo dell'evangelista? No. Ben di più. In fondo, Gesù chiede a Pietro di volergli bene così com'è capace. Di volergli bene così com'è lui, con i suoi slanci, le sue intemperanze e le sue contraddizioni. Con la sua capacità di amare e le sue debolezze.
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