Osare di più


Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse...
Come pregava Gesù? Che cosa si percepiva vedendolo pregare? Forse non è un caso che Luca racconti non solo le parole essenziali che Gesù ha consegnato ai suoi discepoli, ma le circostanze concrete in cui è maturata la loro richiesta. Gesù, nella sua formazione itinerante, non si era preoccupato di "impartire" ai suoi discepoli una "lezione" sulla preghiera. Semplicemente, lui pregava e, avendolo visto pregare, è maturato in loro (anche se Luca dice solo in uno dei discepoli) il desiderio di imparare a pregare. 
Solo vedendo qualcuno pregare, si impara a pregare. E ci si sostiene reciprocamente nella preghiera vedendo altri che pregano. Questa è una legge fondamentale. I monaci la conoscevano bene, al punto da alternare sapientemente la vita eremitica a quella cenobitica.
La preghiera è silenzio, ascolto, ricerca, attesa, lotta, abbandono, oscurità, gioia, pace, intimità, apertura, memoria, intercessione...
Abramo, da buon orientale, osa persino contrattare con Dio, forzare la mano per strappare la sua misericordia. Bellissima immagine dell'orante che ricorda, intercede, affida. E sa osare perché ha fatto esperienza diretta del cuore misericordioso di Dio.
Gesù si trovava in un luogo a pregare...La preghiera ha bisogno dell'ambiente giusto. Ogni luogo può essere adatto, certo. Ma come per tutte le cose, anche per pregare bene occorre un po' di buon gusto.


 


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