Qoèlet il saggio
Vanità di vanità, conclude Qoèlet il saggio. Come dargli torto?
Eppure il cuore dell'uomo si lascia facilmente sedurre dalla tentazione di mettere da parte, accumulare, predisporre per il domani...la laboriosità è una grande virtù, ma non deve diventare un assoluto. Lavorare per il domani richiede saggezza: Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?
Quante generazioni di genitori hanno lavorato e faticato immaginando un futuro migliore per i propri figli, magari emigrando all'estero? Sacrifici e rinunce, sudore ed impegno in terre lontane. Culture e lingue che convivono una accanto all'altra, a volte integrandosi, a volte restando mondi lontani e chiusi in se stessi. Anche questo è vanità.
I figli crescono e scelgono strade diverse, le cose cambiano, l'ambiente diventa sempre più inquinato (dalle steel companies, ad esempio) e la salute vacilla. La vita è un continuo imprevisto. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato.
Meglio imparare ad "arricchirsi davanti a Dio", cioè imparare a respirare con il suo respiro di misericordia, guardare alla vita con gratitudine e senza nulla pretendere dagli altri, tenere largo il proprio sguardo.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
La sapienza del cuore è l'unico antidoto alla vanità. Meglio scoprirlo per tempo!
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