Ritornare sui propri passi
A volte è importante anche saper tornare indietro sui propri passi.
A dire il vero, non sono in molti a farlo. A volte è uno solo. Magari non proprio "dei nostri": Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano (cf. Lc 17,11-19).
«Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?». Gesù sembra vestire i panni dei parroci di un tempo, che rampognavano pubblicamente i fedeli infedeli alla Messa domenicale. Altri tempi.
Eppure è significativo che sia uno solo ad essere salvato. Forse perché la fede è una questione personale con Dio? Non sembra un argomento così peregrino.
Un articolo recentemente apparso su un quotidiano locale invita i lettori a riflettere sul fenomeno delle “chiese vuote” nell'ex Veneto bianco. A vedere certi ingressi di vescovi non sembrerebbe proprio così...
In ogni caso Gesù non ha mai fatto della fede una questione statistica. Gli piacevano piuttosto gli incontri personali. a quattr'occhi: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
La salvezza è sempre offerta a tutti, ma non possiamo restare seduti sul divano. Occorre dare voce alla gratitudine. Riconoscere e credere in Gesù è la discriminante. Oggi, come ieri.
Aver fede in lui o non averla fa la differenza: «Non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola, non è la stessa cosa poterlo contemplare, adorare, riposare in Lui, o non poterlo fare» (Evangelii gaudium, 266).
Riconoscere il Donatore nascosto dietro al dono: ecco la fede che salva.
A dire il vero, non sono in molti a farlo. A volte è uno solo. Magari non proprio "dei nostri": Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano (cf. Lc 17,11-19).
«Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?». Gesù sembra vestire i panni dei parroci di un tempo, che rampognavano pubblicamente i fedeli infedeli alla Messa domenicale. Altri tempi.
Eppure è significativo che sia uno solo ad essere salvato. Forse perché la fede è una questione personale con Dio? Non sembra un argomento così peregrino.
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In ogni caso Gesù non ha mai fatto della fede una questione statistica. Gli piacevano piuttosto gli incontri personali. a quattr'occhi: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
La salvezza è sempre offerta a tutti, ma non possiamo restare seduti sul divano. Occorre dare voce alla gratitudine. Riconoscere e credere in Gesù è la discriminante. Oggi, come ieri.
Aver fede in lui o non averla fa la differenza: «Non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola, non è la stessa cosa poterlo contemplare, adorare, riposare in Lui, o non poterlo fare» (Evangelii gaudium, 266).
Riconoscere il Donatore nascosto dietro al dono: ecco la fede che salva.

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