Sogno di Natale
Hai presente quando sei arrovellato dal dubbio? Non sai bene che cosa fare, valuti tutte le opzioni e poi le scarti una ad una. Il dubbio ti scava dentro...Vorresti essere risoluto nello scegliere, ma ti resta una riserva. Appunto, un dubbio.
Forse Giuseppe si addormentò così quella volta, avendo già pensato di ripudiare «in segreto» (Lc 1,19) Maria. Per non creare casini. A lei e a lui. E per metterci una pietra sopra su quella storia quantomeno bizzarra di una vergine “incinta per opera dello Spirito Santo” (Lc 1,18). Ma il sogno di Dio aveva bisogno anche di lui. Non solo di lei. E il Dio che sogna non poteva trovare modo migliore di convincere Giuseppe se non con un...sogno!
L’angelo dice molte cose a Giuseppe, ma lui se ne ricorda bene una sola: ha ricevuto un compito. Sarà lui a dare il nome a quel bambino. «Tu lo chiamerai Gesù», aveva detto l’angelo. E questo cambia tutto. Anche Giuseppe ha un compito in questa storia. Non deve solo fare il tassista per Maria. Ecco perché al risveglio è così determinato: «Quando si destò dal sonno Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Lc 1,24). Ecco, adesso Maria è finalmente diventata la sua sposa. Non è più solo la promessa sposa, ma è semplicemente la sua sposa. Giuseppe l’ha fatta sua non possedendola, ma fidandosi della Parola e del compito ricevuto. Forse per questo non abbiamo nessuna parola pronunciata da Giuseppe. Come se si fosse nascosto dietro la Parola ricevuta. Il suo silenzio è segno di una gioia traboccante, più che un'afasia rassegnata.
Come cambia una vita quando capiamo che cosa dobbiamo fare!
Dio ha un sogno e un compito per ciascuno di noi. Magari ce lo ha anche fatto capire.
Basta solo...ricordarselo!
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