Rinascita
In questa domenica silenziosa, in cui il sole benedice il risveglio della natura, anche i gesti di Gesù ricordano quelli di una nuova creazione: sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti…»
Non c’è nessuna ambiguità o sporcizia in questi gesti, ma solo il ripercorrere le tappe di una storia dalla quale tutti veniamo: l’umanità (adam) viene dalla terra (adamah). Siamo donne (ishhà) e uomini (ish) tratti da polvere bagnata. La fragilità è nel nostro DNA. Ma ce ne eravamo dimenticati, ubriacati dalle nostre conquiste, per emanciparci sempre di più dal grembo che ci ha generato. Eravamo come ciechi e non volevamo riconoscerlo. Ora, forse, complice una misteriosa piaga che ha ridotto in cenere il nostro frenetico attivismo, ci scopriamo nuovamente creature, nuovamente umani. E questo cammino di riscoperta, per chi lo percepisce, assomiglia molto a quella rinascita del cuore resa possibile da Colui che è Luce.
Possiamo cacciare fuori dalle nostre vite e dalle nostre giornate coloro che ci infastidiscono (E lo cacciarono fuori). Ma Lui sa trasformare anche il luogo dell’esclusione in un giardino di incontri.
Il silenzio delle strade ci aiuta. Cogliamo l’occasione per scoprire Colui che non richiede nessun metro quadro di spazio per una relazione: gli basta il segreto di un cuore aperto.
Don Stefano Didonè
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