Un posto al Sole
"Signore, non sappiamo dove
vai..."
Appaiono davvero smarriti i
discepoli in quell'ultima cena. Si fa portavoce Tommaso dello sgomento del
gruppo, proiettando forse sugli altri con un bel "noi" quelle che
forse sono più le sue paure. Che forse sono anche le nostre.
In un tempo in cui l'odore delle chiese è più quello del gel igienizzante che
dell'incenso, rileggere questa pagina ci aiuta a respirare un'aria diversa.
Quella di un dialogo drammatico, ma che avviene sempre nel cuore che si apre
all'Amore.
Gesù ha appena detto che quella è
l'ultima volta e che dopo non lo vedranno più. Ma sul "dove" il
mistero è fitto. Nessun dispositivo per "geolocalizzare" la
destinazione di quella partenza così dolorosa. Nessun punto da segnare sulla
mappa. Così, almeno per sapere dove il cuore può andare a piangere.
Com'è possibile?
Camminare nella fede vuol dire talvolta
fare anche l'esperienza del turbamento, dello smarrimento, dell'assenza...Gesù
non stempera certo questa sensazione dicendo ad un altro dei suoi,
Filippo: Se voi mi aveste conosciuto...Filippo non ha problemi di
memoria come Tommaso, che ha già mandato in soffitta quei tre anni intensi
vissuti accanto al Maestro: miracoli, prodigi, attraversata sulle acque,
moltiplicazione dei pani. Tutto resettato. Solo la preoccupazione di trovare la
via giusta. Ma quella, era davanti al suo naso. Eppure non la vede.
Filippo, invece, sembra quasi cedere al
cinismo del cuore: Mostraci il Padre e ci basta! Come a dire:
basta giochetti, vogliamo un risultato concreto. Gesù non nasconde la sua
delusione per quel discepolo così incredulo, lasciando intendere che non solo
lui, ma anche gli altri, in fondo in fondo, non l'hanno conosciuto
davvero. D'altronde, ci ricorda sant'Agostino, Si comprehendis, non est
Deus (Se pensi di averlo capito, allora quello non è Dio).
Non c'è nessun cinismo da parte del
Maestro, che anzi, assicura che il "posto" accanto a Lui ci sarà. Lo
preparerà Lui stesso. Ma non qui e adesso (come in fondo vorremmo noi...). I
verbi sono al futuro, annunciando un "dopo" che trasfigura l'ora
della tempesta che incombe sulla calma di quella cena. La
singolare "topica" dell'amore trinitario ha altri tempi e spazi
rispetto ai nostri criteri (per fortuna!). Il posto al Sole ci sarà. Ma sarà
molto più bello di come ce lo immaginiamo noi.
Soprattutto lì non si saranno più né
guanti, né mascherine.
Buona domenica e buona festa in
particolare alle donne che hanno generato vita in tutti i modi!
don
Stefano
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