L'assembramento
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte».
Un invito singolare quello del profeta Isaia. Le sue parole destano l'attenzione di coloro che si riconoscono - oltre che accaldati - assetati e affamati di vita. Non è semplicemente l'invito ad intruforlarsi in qualche banchetto altrui per mangiare e bere gratis, senza pagare.
A fugare ogni ambiguità, il profeta pone una domanda:
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
È come chiedere: «Perché spendete tutte le vostre energie migliori in attività che non soddisfano il vostro cuore?». È una domanda che possiamo abbinare ad un’altra, andando in profondità: «Perché non trovate vita in ciò che fate, nonostante tutto il vostro affannarvi?».
La condizione nella quale spesso ci troviamo è spesso questa: ci impegniamo, facciamo sacrifici, persino ci affanniamo per ottenere dei risultati e poi non siamo contenti. Non troviamo vita. E allora cerchiamo vita da altre parti, finendo spesso per illuderci e andare fuori strada.
Quando leggiamo che Gesù è mosso a compassione nei confronti della folla, dei suoi malati e della sua fame, stiamo parlando esattamente di questo suo intento di portare vita. Di offrire la sua vita perché noi abbiamo vita. Dio prova un amore viscerale per noi. E Gesù lo incarna. Il termine "compassione" si riferisce all’utero materno, perché Dio ci ama con un amore viscerale e sconfinato, a motivo del quale non ha esitato a mandare il suo unico Figlio.
Ecco perché non solo guarisce i malati della folla, ma se ne prende cura completamente, coinvolgendo i discepoli, che non sono lì per fare le belle statuine, ma per collaborare a questa presa in carico: voi stessi date loro da mangiare.
Il miracolo del pane è del tutto gratuito ed eccede la stretta necessità, come ogni azione liturgica. Le parole sono quelle dell'ultima Cena: prese, pronunziò la benedizione, spezzò, diede. La dimensione "miracolosa" del gesto consiste nel fatto che il pane non viene non moltiplicato, ma "spezzato" e condiviso. E la folla anonima diventa comunità dei perdonati e dei guariti: la Chiesa.
Il più grande assembramento realizzato a causa di Gesù (cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini) diventa l'icona della trasformazione di una folla senza volto e senza storia nella comunità dei figli e delle figlie di Dio.
Buona domenica!
don Stefano
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