Il tuo fratello


In un Paese ancora sotto shock di fronte alla tristissima vicenda di Willy, ucciso due volte, con i gesti e le parole, le letture di questa domenica suonano come un appello alla resistenza dell’etica civile contro la barbarie: crea in noi un cuore nuovo a immagine del tuo Figlio, un cuore sempre più grande di ogni offesa, recita la preghiera di Colletta. 

La radice dell’odio cova sotto la brace dell’apparenza, ulteriormente alimentata dai protocolli e dalle mascherine. I veleni dell'odio, della violenza e del rancore, virus letali per l'anima, una volta messi in circolo, rischiano di spargersi ulteriormente, amplificati dal web e dai social. Per questa storia, qualcuno ha invocato la pietà, ma non il perdono. Qualcun altro ha lasciato per un attimo il mondo griffato e avuto il guizzo di un’incursione nella realtà, prendendosela contro la “cultura fascista sempre resistente in questo paese”. Ma il punto è che un problema così radicato non si risolve solo "con la cultura e l’istruzione". Certo, anche con la cultura e l'istruzione. Ma vi è sotto una questione più radicale, che tocca il cuore.

"Abbi pazienza con me!". Trovo davvero molto bella questa invocazione, quasi un grido. Nasce dall’umile consapevolezza delle proprie mancanze ed è un appello all’umanità dell’altro. Certamente l’aver pazienza con gli altri, il riuscire a perdonare di cuore e il non serbare rancore…tutto questo è possibile solo per grazia, per dono dello Spirito Santo: “non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l’azione del tuo Santo Spirito”, recita la preghiera dopo la Comunione della liturgia domenicale.

Il Vangelo invita alla pratica del perdono attivo, in risposta alla forza negativa del rancore che lavora dentro il cuore e lo intacca, corrodendolo ed indurendolo: Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro, dice il saggio. Che aggiunge: Ricordati della fine e smetti di odiare. Sono quelle che una volta si chiamavano “massime eterne”, dal valore universale, valide per tutti. Unico vero antidoto contro la crescente barbarie. Invertire rotta si può ancora, ma dipende da noi.

Buona domenica!

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