Prima casa
Dio ama le sfide: Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Purché due si mettano d'accordo, ritrovino la sintonia, il Padre è disposto a concedere qualsiasi cosa. Verrebbe da pensare che Dio sorride, quando due persone riescono ad andare d'accordo. Quasi a rimarcare, come sa fare Gesù, che il vero miracolo non è quello che il Padre concede, ma il fatto che i due trovino l'intesa!
La parola greca che viene tradotta con "si metteranno d'accordo" è symphoneo, dalla quale deriva anche "sinfonia". Gesù propone un'esigente ecologia delle relazioni per far risuonare la sinfonia della carità. E Paolo sembra commentare: La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.
Un'immagine abbastanza evocativa di accordi falliti sono i vertici mondiali sull'ambiente, soprattutto a partire dal COP 21 di Parigi fino all'ultimo di Madrid. Basta cambi un presidente perché l'accordo vacilli. Ma questo accade anche in ufficio, tra colleghi, in azienda, nelle parrocchie... Basta che cambi una persona e cambiano gli equilibri. Ecco perché la pagina del Vangelo di oggi non è il manifesto di una comunità monastica o di una società utopistica, ma il sogno di un’umanità più…umana! Matteo, molto attento alla dimensione comunitaria della fede, ricordando queste parole di Gesù tocca una questione centrale, che è la questione delle relazioni tra persone.
Se tuo fratello commetterà una colpa, va’…la prima cosa interessante da osservare non è la colpa, ma il fatto che l’altro è mio fratello. Questo punto di partenza fa la differenza: l'altro, in quanto tale, non è un semplice collega, un amico del mio amico, "uno che conosco", "una che ho incontrato al lavoro". Noi siamo bravissimi a prendere le distanze, a congedarci, ad evitare gli ostacoli. Se ho problemi con una persona è semplice: la evito. Mi tolgo da Facebook ed Instagram, evito. Se posso, ovviamente. Perché se non posso, è un bel problema. Certo, Gesù sta parlando ai suoi, ad un piccolo gruppetto. Ma se ci pensiamo bene, è un approccio che fa la differenza in una relazione. Se l’altro è mio fratello, farò di tutto per non perderlo. Se per me è un nemico, farò di tutto per distruggerlo. Ecco perché serve un'etica delle relazioni. Gesù non dice: Se tuo fratello commetterà una colpa, va’ al bar e dillo a tutti. Cerca di parlarne personalmente. C’è un criterio progressivo: prima la persona, poi i testimoni, poi la comunità.
Non serve trasferirsi ad abitare a Nomadelfia. Basta un briciolo di umanità. Quell'umanità che, complice il Covid, rischia di assottigliarsi sempre di più. Ma non possiamo permetterci il lusso della rassegnazione: la prima "casa comune" da abitare sono le relazioni.
Buona domenica!
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