Voglia di...

"Non ho voglia". Quante volte abbiamo l'onestà di dirlo a noi stessi? 

I due figli della parabola non sono altro che le due facce del nostro cuore, spesso diviso e combattuto. Il “Sì, signore” del secondo figlio è la sintesi di tutto il nostro armamentario di buone intenzioni: “Lo faccio perché devo”, “Lo faccio perché è giusto”, “Lo faccio perché bisogna”… 

“Sì, signore”. Ma non vi andò.

Perché?

Perché il senso del dovere, con buona pace di Kant, logora. Presto ci stanchiamo perché in fondo non siamo davvero convinti...

I pubblicani e le prostitute vi passano avanti.

Non perché sono migliori, ma perché si sono pentiti. Sul serio.

Vi passano avanti, cioè vi precedono. 

Ma non vi escludono.

Gesù annuncia le preferenze del Padre per la sua vigna, ma non esclude nessuno dalla salvezza, nemmeno i capi dei sacerdoti e degli anziani. Il Padre dà la precedenza a chi magari sbaglia, ma poi si pente e crede nel Vangelo rispetto a chi pretende di essere nel giusto e quindi si ritiene già "a posto”. 

Quella di oggi è la prima di tre parabole che cercano di spiegare perché quelli che avrebbero dovuto accogliere Gesù e il suo Vangelo, in realtà lo hanno rifiutato.

Un po’ come Papa Francesco quando esprime la sua preferenza per una Chiesa «accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze» (Evangelii gaudium, 41).

Dal capitolo 22 l’evangelista Matteo raccoglie lo scontro tra Gesù e i capi religiosi del suo tempo, gli anziani e le autorità religiose ebraiche. Lo scontro avviene nel grandioso scenario che era il tempio erodiano a Gerusalemme. Gli avversari attaccano Gesù perché è un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 

La “colpa” di Gesù è di essere troppo accogliente. Di non essere selettivo nelle sue relazioni. Per la serie, Dio perdona, io no.

Ci possono essere persone che sono passate attraverso esperienze di disordine morale anche grave e che proprio in quegli abissi sono state visitate dalla Grazia: perché non dare loro una seconda possibilità? Dio ha fiducia sempre, in ogni uomo e donna, anche quando sbaglia, ma poi si pente. Non esistono figli perfetti o figli completamente sbagliati, ma solo figli in cammino. I due figli sono dentro di noi…

Nella vigna del Signore ci sono molti operai. Non tutti hanno il patentino di integerrimità, ma tutti quello di autenticità. Un colorato "assembramento" di persone, molte delle quali hanno detto di "sì" forse dopo aver detto nella vita tanti "No"... L’importante è dire il «Sì» giusto. E questo ci aiuta a sperare ancora nella possibilità della conversione. Anzitutto nostra e poi degli altri.

Buona domenica!

don Stefano







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