Trafficanti di speranza

Difficile fare vita mondana di questi tempi: bar e ristoranti chiusi dopo le 18.00, coprifuoco alle 22.00, vietati gli assembramenti. Vita dura per i nottambuli della "zona gialla" e non solo. L'imposizione alla collettività di uno stile di vita improvvisamente morigerato, sobrio e prudente sta avendo effetti diversi: c'è chi si chiude in se stesso/a, chi si abbatte, chi reagisce negando, chi lotta ogni giorno... La seconda ondata sembra averci preso di sorpresa più della prima, proprio come un ladro di notte, stando all'immagine che usa san Paolo scrivendo ai Tessalonicesi: Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E aggiunge, rivolgendosi alla comunità: Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.

Difficile, si diceva, non essere vigilanti e sobri in questi mesi. Però un conto è che ci venga imposto, un conto è sceglierlo  liberamente, come stile di vita evangelico ispirato ad una prospettiva di futuro, di fede e di speranza. La parabola dei talenti è proprio un invito a mettere a frutto le risorse che ci sono state donate a vantaggio di tutti, trasformando i doni naturali in competenze a servizio della comunità. Non c'è tempo da perdere nei confronti con gli altri (quante energie vanno sprecate in questo!), nel recriminare quello che non abbiamo o quello che non siamo.  Che siano cinque, due, uno, che differenza fa? Ciascuno sia sale della terra e luce del mondo secondo le capacità ricevute. Costruire insieme il Regno vuol dire esattamente questo: essere trafficanti di speranza, infondendo amore e fiducia in quello che siamo chiamati a fare attraverso il nostro lavoro quotidiano.

Custodendo nel cuore sempre la stessa promessa: quella di poter prendere parte alla gioia nel Regno insieme con tutti gli amici di Dio. A partire dai più poveri. 

Buona domenica!

don Stefano





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