Non è mai troppo tardi per rinascere
Non è qui. Per quanto ci ostiniamo a cercarlo nel posto sbagliato, versando lacrime che non fecondano la vita, Lui continua a darci appuntamento in Galilea: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Il Signore non abita nei sepolcri. Se scende agli inferi è solo per rialzare coloro che lì sono ancora prigionieri. Ma la tomba non è la sua dimora permanente. E' solo un passaggio. Lui è il Vivente e in Lui vivono tutti coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione.
Risurrezione vuol dire rinascita. L’amore vero non muore mai, ma si trasforma. Inghiotte la morte, il negativo, la tristezza, la disperazione, la negatività, l’oscurità. E riapre la partita della vita. Senza rancore: il Crocifisso risorto non porta rancore verso i discepoli che l’hanno abbandonato al momento dell’arresto. Non prova rancore verso coloro che l’hanno crocifisso. Non prova rancore verso coloro che l'hanno sbeffeggiato, che gli hanno sputato addosso, che l'hanno schernito e inchiodato alla croce.
E’ sovranamente libero da tutto l'odio, l'aggressività e il risentimento che gli sono stati riversati addosso perché vive da vero figlio. Il cristianesimo non è una nuova religione, ma un nuovo modo di stare al mondo, di abitare le città, di viaggiare nello spazio e nel tempo. E' vivere da uomini e donne liberi perché riconciliati, salvati da ogni forma di peccato, di morte, di ripiegamento narcisistico, di sofferenza e di dolore.
Il mistero della risurrezione è un portale, l'ingresso in una strada che si apre, un sentiero che ciascuno deve percorrere con le proprie gambe e con le proprie scarpe. Per ritrovarci tutti insieme nuovamente in Galilea. Lì sarà gioia vera, lì ci sarà finalmente festa per tutti.
Senza più lacrime e dolore. Solo vita e gioia.
E abbracci. Almeno tutti quelli che non abbiamo potuto scambiarci nemmeno quest'anno.
Buona Pasqua!
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